Black Anima – L’ultimo capolavoro dei Lacuna Coil

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Recensione di Felice Monda

Black Anima è la “summa” dei Lacuna Coil del presente e del passato. Troviamo tutte le loro sonorità: quelle più electro, quelle più gothic rock o alternative metal, quelle più metal estremo degli ultimi tempi ossia del precedente album Delirium.

Già con Anima nera, intro dell’album, troviamo queste sonorità electro (una linea di basso molto marcato) che si mischia con questo cantato/spoken di Cristina Scabbia e con un piano e con ancora un synth molto atmosferico. Con Sword of anger abbiamo lo scream/growl di Andrea Ferro in esordio seguito da tastiere e poi l’ingresso di Cristina a controbilanciare la potenza sonora di Andrea Ferro tutto su un impianto alternative metal/gothic metal con sfumature death metal. Tanto accattivante il cantato di Cristina nel chorus, la punta di diamante di questa band e forse tra le migliori lead vocalist del metal più melodico da tanti anni oramai. L’alternato Cristina/Andrea altro punto di forza di questa band, “the goth fathers” più volte definiti. I bridge sono stupendi ed elevano il livello della canzone rendendola tanto complessa.

Poi arrivano Reckless Layers of time i cui video su Youtube sono delle vere perle. In Reckless Cristina offre altezze siderali e tanta espressività con il suo canto oltre che grande estensione vocale. Grande solo di chitarra verso fine pezzo. Refrain oltremodo ipnotici in questa canzone. Layers of time con intro gothic offre subito tanta potenza sonora appena “entra” Andrea Ferro poi sostenuto da drumming incredibile e ritmica incredibile che vengono interrotti dal chorus magnifico nel quale Cristina si eleva come sempre. Ancora tanto drumming e tanto dinamismo in questo pezzo veramente heavy e a tratti djent. Bridge tanto atmosferico e gothic come spesso lo troviamo nei Lacuna con contorno di basso tanto pesante.

Apocalypse più poppeggiante richiama i Lacuna Coil degli anni passati, quando erano meno heavy e più gothic rock/alternative metal, i Lacuna Coil che hanno fatto successo e si sono imposti a livello mondiale con la Century Media Records. Archi iniziali per Now or never che mettono subito in mostra atmosfere sonore gravi, solenni. Qui una sorta di rap metal per Andrea Ferro e CristinaCristina, poi, sempre tanto angelica con il suo cantato inebriante, tanto melodico. Soli e ritmica rendono la canzone davvero “tosta”.

Segue Under the surface con la sua elettronica inesorabile accompagnata da una ritmica sempre tanto solida e dai due vocalist che duettano in modo magnifico esprimendo potenza e melodia in egual misura. Veneficium inizia in modo tanto solenne con Cristina quasi “lirica”, da opera. Poi la ritmica è come un martello pneumatico. Qui ed altrove possiamo ritrovare l’anima symphonic metal dei Lacuna Coil, cosa che è comune a tante band rappresentative del gothic metal, una sorta di “regola”. Che altezze raggiunge Cristina in alcuni passaggi della canzone! Pure in The end is all I can see striature electro questa volta ai confini col dub step. Bellissime le doppie voci ed alcuni refrain che sono l’asse portante di questo pezzo. Qui troviamo anche Cristina in qualche registro più basso. Una canzone con grande storytelling e melodie tanto convincenti. Qui i bridge si legano in modo stupefacente.

Anche di Save me grande video su Youtube. Anche qui i Lacuna Coil di diversi anni fa, quei Lacuna Coil che hanno fatto perdere la testa a tanti di noi. Io li conobbi in un campeggio. Li stava ascoltando un tipo di Varese di fronte la mia tenda. L’album era Karmacode. Innamoramento istantaneo. Saranno anche più pop in Save me con tanto ma tanto appeal, forse alcuni li preferiscono più heavy. Io li preferisco in entrambe le vesti. Save mi fa letteralmente venire il freddo addosso, un emblema, un manifesto come Heaven’s a Lie Swamped. Bello lo spoken verso la fine e come si lega all’esplosione sonora successiva. Black anima, title-track della serie, chiude il ciclo con altre sperimentazioni electro (da film horror a mio parere) e impressioni symphonic. Un pezzo solenne, austero che ben funziona da imprimatur a questo disco.

Black anima rappresenta il regno di Maestà Cristina e la sua corte. I Lacuna Coil oramai sono storia: non a caso tante band riprendono le loro sonorità. Hanno inventato un genere, hanno aperto una sorta di autostrada che altri percorreranno. Nonostante questo con Black Anima hanno proprio detto la parola “fine”. È difficile da migliorare questo album che va ascoltato come un’unica canzone, un masterpiece a mio giudizio che conferma in modo cristallino il loro indubbio talento e novità.

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