The Prodigy -Il figlio del male di Nicholas McCarthy

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  The Prodigy -Il figlio del male di Nicholas McCarthyRecensione di Gordiano Lupi

Regia: Nicholas McCarthy. Sceneggiatura: Jeff Buhler. Fotografia: Bridger Nielson. Montaggio: Tom Elkins, Brian Ufberg. Musiche: Josepoh Bishara. Produttori: Tara Farney, Tripp Vinson. Casa di Produzione: Vinson Films. Distribuzione Italia: Eagle Pictures. Paese di Produzione: USA, 2019. Titolo Originale: The Prodigy. Durata: 92’. Genere: Horror. Interpreti: Taylor Schilling (Sarah Blume), Jackson Robert Scott (Miles Blume), David Kohlsmith (Miles a 5 anni), Paul Fauteux (Edward Scarka), Colm Feore (Arthur Jacobson), Brittany Allen (Margaret St. James), Peter Mooney (John Blume), Oluniké Adeliyi (Rebecca), Elisa Moolecherry (Zoe), Paula Boudreau (dr.ssa Elaine Strasser).

The Prodigy è un vero horror, viscerale e terrificante, come da tempo non se ne vedevano. Ho affermato spesso che nel genere de paura così caro a Lucio Fulci non c’è più niente da inventare, che tutto è stato scritto, detto, girato. Tutto vero, lo ribadisco, ma fino a un certo punto, perché si possono dire le stesse cose con un linguaggio diverso, ispirarsi a vecchie storie del passato, senza autocensure, per confezionare nuove pellicole. La trama sceneggiata ad alta tensione da Jeff Buhler per l’attenta regia di Nicholas MacCarty non è certo tranquillizzante, perché vede protagonista un bambino assassino, posseduto dall’anima di un serial killer tornata dalla morte per completare un lavoro lasciato a metà. Tutto molto terribile, suspense perfetta, angoscia palpabile, fotografia cupa, colonna sonora inquietante, sequenze che fanno star male.

The Prodigy frame 1Ergo, guardatelo solo se siete veri amanti dell’horror, ché non è cinema per minori, né per stomaci sensibili. Tra le sequenze peggiori (migliori, secondo i gusti) il massacro del cane di famiglia, l’uccisione del padre, il bambino che sbuzza a coltellate una donna e via di questo passo…

Un film che negli Stati Uniti è piaciuto molto, ha riscosso consensi (sesto posto al botteghino) e buoni incassi (sei milioni di dollari), pur senza lieto fine (tutt’altro!) ma un finale aperto che renderebbe possibile una (auspicabile?) continuità seriale. La critica non è concorde, ma è ormai noto quanto poco il cinema di genere entusiasmi gli intellettuali. Trasmesso in tempi di pandemia, come Prima Tv, da Rai 4, lo trovate su Rai Play. Pellicola cupa e senza redenzione. Per appassionati del genere horror più nero.

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